Siamo un paese straordinario, tra i primi sette produttori manifatturieri mondiali e secondo in Europa solo alla Germania. Il dato, rilasciato qualche mese fa dal Centro Studi di Confindustria, fa riflettere: Il raggiungimento di questi risultati in un contesto economico-politico segnato da difficoltà e incertezze come il nostro, denota che le aziende italiane hanno grandi potenzialità di crescita.

La strada per esprimerle passa attraverso creatività ed innovazione: nei prodotti così come nei processi interni, vera e propria chiave di volta per un abbattimento dei costi ed un incremento del valore competitivo.

Uno dei processi più dispendiosi in termini economici e di impegno aziendale è certamente il procurement, inteso come acquisizione e logistica dei beni e dei servizi.  L’approvvigionamento coinvolge infatti una serie di funzioni ed è caratterizzato da un elevato numero di micro attività che, se non organizzate in modo adeguato, possono causare inefficienze e diseconomie lungo tutto il flusso di fornitura. Una garanzia in termini di efficienza e risultati è il Lean Procurement, applicazione delle metodologie Lean (snelle) al Procurement.

Il Gruppo Marton ha portato questo sistema all’interno di alcuni tra i principali Brand del Retail italiano, che gli hanno delegato una parte della logistica in outsourcing. Una scelta strategica che ha permesso di diminuire tempi di lavorazione e consegna, rispondere con tempestività alle richieste e alle modifiche del mercato, ottimizzare la rotazione dei materiali e il flusso dei trasporti riducendone al contempo i costi. Ciò è possibile grazie all’integrazione di tutti i processi – dall’approvvigionamento alla movimentazione delle merci – in un’unica Piattaforma web evoluta “E-Pro3.0”, che garantisce l’aumento della Value Stream.

Lo snellimento dell’operatività ha interessato anche le strutture interne delle aziende: con il Lean Procurement infatti ottimizzano le funzioni amministrative preposte al controllo, eliminando passaggi superflui e riducendo il numero di documenti da elaborare.

Delegando in outsourcing una parte delle competenze a dei professionisti, con competenze, mezzi e professionalità specifiche, si acquisisce un nuovo modello lavorativo, che imprime un rinnovamento, valorizzando e qualificando, al contempo, il lavoro affidato alle risorse umane.

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